Quoting: Gianluca Sgueo, Lo stato dell’amministrazione: dati di partenza e chiavi interpretative, in Rivista Trimestrale di Diritto Pubblico, n. 4-2021
L’amministrazione italiana è al centro di un dibattito altalenante, che procede per strappi: a geremiadi contro l’arretratezza amministrativa si alternano proposte palingenetiche di cambiamento, alla convinzione che senza l’amministrazione ogni progetto di riforma o cambiamento è destinato a fallire si ribatte che l’amministrazione è un ostacolo e una zavorra e che sarebbe quindi bene farne a meno nella misura maggiore possibile. L’incerto stato della riflessione sul tema emerge anche dal PNRR inviato dal governo italiano alla Commissione europea il 30 aprile 2021, nel quale la riforma amministrativa è considerata essenziale alla riuscita del piano, senza che però siano indicate con precisione le misure e i tempi per la sua realizzazione.
Si è svolta un’analisi su alcuni elementi di fondo la cui conoscenza è necessaria per una discussione informata sullo stato della pubblica amministrazione attraverso tre temi.
Il primo tema è lo stato della pubblica amministrazione italiana rispetto alla situazione di altri Paesi europei. Il secondo tema è relativo a uno strumento fondamentale per il miglioramento dello stato dell’amministrazione: l’analisi dei fabbisogni, che dovrebbe precedere e guidare le politiche di reclutamento e l’inserimento di forze nuove e di nuove competenze nella ormai depauperata amministrazione italiana. Il terzo tema è relativo all’uguaglianza di genere nell’impiego pubblico, comparato con la situazione nel settore privato. Per tutti e tre i temi sono indicate anche possibili misure di riforma, tarate sui nodi e sui punti critici emersi dall’analisi.