Quoting: Gianluca Sgueo, La transizione digitale, in Giornale di Diritto Amministrativo, n. 6-2021
Il D.L. 77/2021, c.d. “decreto semplificazioni” – primo nel cronoprogramma degli interventi normativi
definiti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – segna una tappa importante lungo il percorso di
transizione digitale del Paese. L’orizzonte temporale per il completamento del piano di digitalizzazione
è fissato dal governo al 2026. Entro quella data è previsto il cablaggio con connessioni ultra-veloci
dell’interno territorio nazionale, la digitalizzazione di tutti i servizi pubblici essenziali, l’abilitazione delle
pubbliche amministrazioni centrali e locali all’utilizzo di servizi cloud computing e il miglioramento del
livello di competenze digitali di base della popolazione. Le norme del decreto si concentrano su due
aree. La prima è la banda ultra-larga, attraverso la semplificazione dei procedimenti di autorizzazione
per l’installazione delle infrastrutture. La seconda riguarda la digitalizzazione della pubblica amministrazione e comprende interventi sulle comunicazioni elettroniche, sull’identità e domicilio digitali,
sull’esercizio del voto elettronico e, in misura minore, sulla interoperabilità delle banche dati e sulla
migrazione dei dati pubblici sul cloud. Tra le novità più interessanti ci sono l’introduzione del diritto di
delega all’identità digitale e la formalizzazione di un ‘obbligo alla transizione digitale’ a carico delle
pubbliche amministrazioni.