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L’interesse tedesco per le lobby

21 November 2013Gianluca

Dal blog di Formiche del 17 novembre 2013

Tre giorni dedicati a capire come funziona il lobbying, come potrebbe migliorare, in che direzione sta andando, e che regole servirebbero per migliorarlo, dall’Europa agli Stati membri. Lo ha organizzato la Fondazione Adenauer, una fondazione politica tedesca impegnata nella promozione di temi legati alle istituzioni, la società civile, la democrazia e, ovviamente, la politica.
Durante la tre giorni si sono alternati tanti esperti, di varia provenienza. Lobbisti d’azienda, lobbisti di associazione, e lobbisti freelance. Nella prima economia d’Europa la professione del rappresentante di interessi va molto bene. C’è un sistema istituzionale ideale: al tempo stesso complesso (perché stratificato, con tanti centri di potere che contribuiscono alla formazione delle politiche pubbliche) ed efficiente. L’industria è in crescita, soprattutto in alcuni Lander. Per questo è ben radicata sul territorio, oltre che a Bruxelles.
Eppure anche la Germania ha i suoi problemi. La legge sul lobbying c’è, ma è sostanzialmente disapplicata, essendo oramai residuato di un’epoca lontana. Andrebbe rivista. Alcune associazioni della società civile spingono in questa direzione. Tra le più attive ci sono Transparency International e LobbyControl. Le imprese fanno muro. L’incontro dibattito tra un rappresentante della Volkswagen e alcuni attivisti di TI e LobbyControl ha assunto toni surreali. Il primo impegnato a negare che lo scambio di documenti tra loro e i decisori pubblici locali avesse un qualsiasi valore, e dunque non richiedesse alcuna pubblicazione. I secondi a insistere che un processo decisionale trasparente avrebbe bisogno comunque della piena accessibilità delle informazioni e dei documenti. E che, comunque, un registro dei lobbisti sarebbe un buon punto di partenza.
Il dato più interessante è però un altro. E cioè che una fondazione di matrice politica si impegni su un tema “scomodo”, per quanto attuale, e lo faccia senza finalità particolari. O meglio, lo faccia solo allo scopo di movimentare il dibattito, ascoltare chi ha opinioni da esprimere, mettere in contatto esperti, praticanti della politica, studiosi e tecnici. é così che dovrebbe funzionare, sempre. Per le lobby, e non solo.

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